Sicurezza, Jim Ratcliffe (patron Ineos) scrive all’UCI: “Servono azioni concrete per la sicurezza dei corridori”
“Abbiamo bisogno di azioni concrete per garantire la sicurezza dello sport”. Queste le parole che Jim Ratcliffe, proprietario della INEOS Grenadiers, ha rivolto all’UCI in una lettera aperta, appello che è diretta conseguenza dei brutti incidenti avvenuti in queste settimane, in particolare alla Dwars door Vlaanderen e al Giro dei Paesi Baschi. L’imprenditore britannico, paragonando il momento storico in cui il ciclismo si trova alla Formula 1 di 30 anni fa, prima della morte di Ayrton Senna, ricorda anche gli infortuni in allenamento di due uomini chiave del team come Chris Froome ed Egan Bernal, sottolineando l’importanza di agire per evitare di dover fare i conti con problemi ancora più gravi
“Quando Ayrton Senna ha avuto il suo incidente fatale 30 anni fa in Italia, l’organo direttivo della Formula 1 ha stabilito di modificare le regole di sicurezza di uno degli sport più pericolosi al mondo e di conseguenza ha ridotto significativamente gli infortuni. Questo contrasta fortemente con il ciclismo dove, finora, gli organi direttivi hanno adoperato molti pochi cambiamenti e incidenti seri sono molto comuni”.
Ricordando come “i ciclisti si spingono sempre al limite in quanto sportivi di alto livello, rendendo importante agire” Ratcliffe, “applaude” l’UCI per aver preso in considerazione i problemi e per essersi trovata d’accordo a supportare l’istituzione di SafeR, un ente specializzato a supervisionare tutti gli aspetti legati alla sicurezza nel ciclismo, ma si aspetta ora di vedere al più presto i frutti di questa novità. “Vogliamo ora vedere azioni concrete per assicurare la sicurezza di questo sport”, conclude infatti.
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